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Il mondo nano è da sempre largamente impiegato per applicazioni mediche, ecco perché se sei una ditta di prodotti biomedici, probabilmente, sai già di poter trovare nelle nanotecnologie delle alleate per migliorare i tuoi prodotti.

Il mondo nano è da sempre largamente impiegato per applicazioni mediche, ecco perché se sei una ditta di prodotti biomedici, probabilmente, sai già di poter trovare nelle nanotecnologie delle alleate per migliorare i tuoi prodotti.

Se invece non hai mai sentito parlarne puoi scoprire sul nostro sito come le nanotecnologie ricoprano un ruolo importante in diversi campi; dalla somministrazione di farmaci con nanoparticelle, alla medicina rigenerativa, alla diagnostica, fino alla realizzazione di prodotti farmaceutici più sicuri e meno tossici.

L’interazione tra le nanotecnologie e la medicina ha dato il via a un campo del tutto nuovo con una sua denominazione: la nanomedicina. L’obiettivo è proprio quello di usare principi e strumenti nanotecnologici per dare un contributo significativo nell’ambito della salute. 

La nanotecnologia fornisce piattaforme tecnologiche e strumenti di monitoraggio utilizzabili in termini di rilevamento, diagnostica, bioanalisi e imaging. Inoltre fornisce competenze e strumenti rilevanti in ambito di drug delivery e ingegnerizzazione di tessuti. 

In crescita anche l’uso di nanodot quantici (o nanocristalli), punti quantici semiconduttori (o nanocristalli semiconduttori) e punti quantici composti per l’etichettatura biologica e l’imaging. 

Le applicazioni future includono il loro uso come etichette fluorescenti per l'etichettatura cellulare, biosensori intercellulari per agenti di imaging di tessuti e tumori profondi e sensibilizzanti per la terapia fotodinamica, mentre a causa della loro chimica di superficie, il loro uso può essere esteso in applicazioni biologiche a causa della loro bassa citotossicità. Recentemente, c'è stato un grande interesse per le loro applicazioni, per lo studio delle nanoparticelle utilizzate come rilascio di farmaci mediato da nanoparticelle.

Drug deliver

I sistemi di drug delivery nanoparticellari aumentano la probabilità che un farmaco raggiunga il suo target, questo perché invece di fare affidamento sulle proprietà fisico-chimiche del farmaco in sé per raggiungere il sito di destinazione, sfruttano una struttura appositamente ingegnerizzata che incorpora e trasporta il principio farmaceutico direttamente dove serve. La caratteristica di questa struttura è che in quanto nano è estremamente piccola e ciò la rende invisibile alle barriere corporee come quelle dei tessuti. 

Questi sistemi possono essere realizzati per diversi scopi, infatti semplicemente modificandone le caratteristiche morfologiche e chimiche, possono essere usati nel trattamento di patologie anche molto diverse. Per esempio, contro i tumori i meccanismi di drug delivery nanotecnologici che vengono progettati nei laboratori di ricerca, costituiscono un’alternativa utile e meno tossica delle terapie chemio e radio. Questi sistemi sono dotati delle proprietà dei nanomateriali e di quelle dei biomateriali, rendendole appunto compatibili con i tessuti del corpo, inoltre sono capaci di garantire una maggiore protezione biochimica dell’agente terapeutico, in modo da evitare che si disperda anche in tessuti che non sono interessati. La novità di questi sistemi inoltre non è solo legata al modo in cui il farmaco viene trasportato ma anche nella possibilità di modulare il carico bioattivo, in modo da controllare la velocità di rilascio delle molecole.

Scaffold

Un altro campo importante per l’applicazione di nanotecnologie alla biomedicina è quello degli impianti ortopedici e di scaffold per ingegnerizzazione di tessuti. In questo modo è possibile ripristinare le popolazioni cellulari, dei tessuti e degli organi. Gli scaffold sono appunto in grado di stimolare cascate molecolari che attivano le procedure responsabili della rigenerazione dei tessuti. I costrutti sintetici di questi scaffold dovrebbero soddisfare alcuni requisiti: devono essere biodegradabili e biocompatibili per prevenire effetti collaterali a lungo termine, devono sapersi legare alle cellule il cui tessuto si vuole ricostruire. Per quanto riguarda invece le protesi ortopediche per esempio, l’impiego di nanotecnologie consente di costruire impianti molto simili a quelli naturali.